MALTRATTAMENTO E VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Il maltrattamento e la violenza contro le donne sono, ancora oggi, temi di cui si discute, nonché problematiche tristemente diffuse che non danno segni di diminuzione.

Tali comportamenti risultano trasversali rispetto a classi sociali, etnie e livelli culturali.

La violenza contro le donne risulta infatti essere
un fenomeno endemico in tutti i Paesi del mondo
ed è, oggi, riconosciuta dalla comunità internazionale come una
violazione fondamentale dei diritti umani.

Cosa si intende per violenza contro le donne?
Come capisco se sono una vittima?

Il fenomeno assume molteplici forme e modalità:

La VIOLENZA FISICA comprende l’uso di qualsiasi atto guidato dall’intenzione di fare del male o terrorizzare la vittima. Atti riconducibili alla violenza fisica sono ad esempio: schiaffi, percosse, spintonamenti, soffocamenti, minacce fisiche, uso di armi da fuoco o da taglio.

Con il termine VIOLENZA SESSUALE ci si riferisce all’imposizione di pratiche sessuali indesiderate o di rapporti che facciano male fisicamente e che siano lesivi della dignità, ottenute con minacce di varia natura.
L’imposizione di un rapporto sessuale o di un’intimità non desiderata è un atto di umiliazione, di sopraffazione.

La VIOLENZA PSICOLOGICA racchiude ogni forma di abuso che lede l’identità dell’individuo, tra le altre troviamo: attacchi verbali (derisione, molestia verbale, insulto, denigrazione) finalizzati alla svalutazione, tentativi di isolamento della donna in modo da limitarne la sua indipendenza, gelosia ed ossessività (controllo eccessivo e accuse ripetute di infedeltà), minacce di abbandono.
Nella violenza psicologica questi comportamenti non sono conseguenza di un semplice impeto d’ira, essi sono costanti, intenzionale e finalizzati alla sottomissione.

Talvolta la violenza psicologica è DIFFICILE DA DECIFRARE,
perché spesso la vittima si sente responsabile e meritevole di quegli attacchi.

Anche la VIOLENZA ECONOMICA è difficile da registrare, perché nell’immaginario comune può sembrare normale che la gestione delle finanze familiari spetti all’uomo.
Si definiscono comportamenti violenti i tentativi di limitare l’accesso alle finanze, il divieto di lavorare, l’appropriazione di tutti i risparmi e i guadagni della donna.
Tale forma di controllo diretto, che limita e/o impedisce l’indipendenza economica della donna, spesso non permette la sottrazione da una relazione distruttiva di maltrattamento.

Negli ultimi anni, soprattutto con l’arrivo delle nuove tecnologie e dei social network, lo STALKING è entrato a far parte, a tutti gli effetti, dei comportamenti violenti e maltrattanti.
Lo stalking indica il comportamento controllante messo in atto dal persecutore nei confronti della vittima da cui, spesso, è stato rifiutato. Le condotte dello stalker sono quasi sempre subdole, volte a molestare la vittima e a porla in uno stato di soggezione, con l’intento di compromettere la sua serenità, farla sentire braccata o comunque non libera di agire e di essere.

Molte forme di abuso verbali e psicologiche appaiono inizialmente inoffensive,
ma diventano più minacciose nel tempo, a volte gradualmente e in modo sottile.

 

Quali sono le conseguenze delle violenze e del maltrattamenti?

Le conseguenze della violenza, dell’abuso e del maltrattamento
sono molteplici e molto gravi.

I ricercatori sono concordi nel rilevare una serie di
conseguenze negative nelle vittime di maltrattamento e di violenza:

gli episodi di violenza compromettono
il funzionamento mentale con conseguente
alterazione della qualità di vita e il manifestarsi di svariati disturbi.

 

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha lanciato un allarme sulla violenza come fattore eziologico e di rischio in una serie di patologie di rilevanza per la popolazione femminile.

Gli effetti della violenza, degli abusi e dei maltrattamenti possono abbracciare diverse aree.

1. Nell’area corporea, oltre ai danni fisici dovuti alle percosse e problemi ginecologici conseguenti agli stupri, possono insorgere disturbi del sonno (insonnia, ipersonnia, incubi), cefalee, dolori cronici, svenimenti, disturbi alimentari (aumento o perdita di peso rilevante) ed alla tiroide, irregolarità mestruali, vaginismo, disturbi pressori, mialgie, ipoacusie, alopecia, disturbi su base auto-immune, facilità ad ammalarsi, disturbi psicosomatici (parestesie, intorpidimenti, palpitazioni, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, tensione cervicale, disturbi dell’apparato gastro-intestinale).

“I disturbi psicosomatici non sono effetto diretto dell’aggressione,
ma del fatto che il soggetto non è in condizione di reagire.
Qualunque cosa faccia ha torto, qualunque cosa faccia è colpevole”
(Hirigoyen, 1998).

2. Nell’area cognitiva la violenza subita determina difficoltà di concentrazione e di attenzione, perdita della memoria, fissazione su eventi traumatici ed impossibilità di elaborarli sul piano affettivo-cognitivo, stati di confusione, incubi.

3. Nell’area sociale troviamo situazioni come la perdita del lavoro, l’isolamento sociale e famigliare, assenza di comunicazione e di relazioni con l’esterno, perdita di relazioni amicali anche significative, difficoltà a mantenere una relazione con un nuovo partner, rappresentazione negativa del maschile.

4. Nell’area psichica riscontriamo fobie, attacchi di panico, perdita dell’autostima, instabilità emotiva, difficoltà della comunicazione, auto-colpevolizzazione, sentimenti di vulnerabilità e ideazione suicidiaria (le donne vittime di violenza tenterebbero il suicidio dalle 5 alle 8 volte in più rispetto alla popolazione generale).

Le lesioni fisiche e mentali hanno conseguenze sociali ed emotive sia per i singoli individui, che per la famiglia, la comunità e la società allargata.

Sia nel breve che nel lungo termine, spesso le donne vittime di violenza interrompono i percorsi formativi e di carriera, decisioni che le conducono a situazioni di povertà e di dipendenza economica.

Si verifica inoltre una progressiva perdita di fiducia nell’altro e nel mondo esterno percepito come pericoloso e minaccioso.

 

Ci sono conseguenze sui figli?

Le conseguenze si ripercuotono anche nella prole:
problemi emotivi, comportamentali, nello sviluppo e nell’apprendimento
(Kaut, R., Garg, S., 2008).

 

I bambini esposti a episodi di violenza mostrano in genere maggiori probabilità di:

  • usare la violenza;
  • tentare il suicidio;
  • sviluppare una dipendenza da alcool e droghe;
  • commettere crimini, soprattutto di matrice sessuale;
  • diventare futuri abusatori.

Cosa posso fare se sono vittima di violenza e maltrattamento?

CHIEDI AIUTO

 

Ci sono ferite così profonde che nemmeno lo scorrere del tempo riesce a cicatrizzare.
L’abuso fisico e/o psicologico resta impresso nella mente e nella pelle.

 

Alla luce di quanto evidenziato, diviene fondamentale offrire:

uno spazio di ascolto, sostegno e, se necessario, un percorso psicoterapeutico con l’obiettivo di:

  • riconoscere e leggere le varie forme di violenza

  • uscire da tale situazione negativa

  • elaborare il trauma.

 

Inoltre, viene offerta la possibilità di usufruire della consulenza legale gratuita in materia di Diritto di Penale, Diritto di Famiglia e Diritto Civile con l’Avvocato Valeria Falco.

L’intervento presuppone

l’accompagnamento della donna

in un suo

percorso di emancipazione dalla situazione di violenza

attraverso

il rafforzamento personale

 

 

Gli interventi, in questo specifico ambito, divengono uno sostegno ed una terapia orientate alla soluzione attraverso i quali la vittima viene vista come sicuramente “influenzata” ma non determinata dalla sua storia di abusi e/o maltrattamenti e che possiede risorse e capacità specifiche (modello delle risorse).

Gli obiettivi specifici riguardano:
– Riduzione della sintomatologia e delle manifestazioni di disagio (somatizzazioni, agiti impulsivi e aggressivi, attacchi d’ansia, pensieri di morte, altro)
– Attivazione di processi di riflessione sul Sé necessari per volgere lo sguardo sia su se stessi e sui propri movimenti interni, sia nel contesto relazionale;
– Prevenzione del rischio di ritiro sociale;
– Riacquisizione del proprio valore e recupero di un’immagine di sé positiva;
– Riduzione del senso di colpa e dei vissuti di vergogna.

 

L’intervento psicologico potrà articolarsi attraverso
colloqui individuali online o in presenza,
a seconda della modalità ritenuta più opportuna.