LE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE DEL CORONAVIRUS: l’importanza di occuparsi della salute psichica
Le organizzazioni governative e della salute, ormai da mesi, ci informano costantemente sulle misure preventive e contenitive da attuare contro l’avanzamento del COVID-19.
Ciò su cui non ci si è forse soffermati abbastanza sono le conseguenze psicologiche che questo costante stato di allarme può avere avuto o avere sulle persone.
Sensazioni di paura, insicurezza e solitudine sono comuni e possono affliggere la condizione psicofisica dell’individuo o aggravare situazioni già esistenti.
Oltre alla paura del contagio, le persone possono aver provato:
impotenza, preoccupazione, ansia, angoscia, senso costante di incertezza, perdita di speranza, sfiducia, rassegnazione, tristezza, depressione, pensieri paranoici.
Quello che viviamo è un TRAUMA CONDIVISO che costringe a fare i conti con
l’incertezza, l’angoscia, il terrore, l’assenza di controllo, il senso di finitezza e di morte, la disperazione, la distanza e il vuoto.
Il post quarantena sembra aver provocato uno stato “depressivo” comune e generalizzato, che ha costretto ognuno di noi a rimettere in discussione progetti e rivedere il domani, spesso in una visione più negativa del futuro.
Le certezze sono crollate e alcune progettualità sono state riviste e, spesso, posticipate o addirittura bloccate.
Alla luce di questi fattori, è difficile avere pensieri positivi e la sensazione è di dover “vivere alla giornata” in uno stato di confusione e instabilità.